Si è svolto il 21 marzo scorso a Napoli un Convegno organizzato dall’UMI (Unione Matrimonialisti Italiani) che ha trattato il tema della Coppia e della Famiglia, dal titolo “I valori di sempre nel mondo che cambia: Diritto di famiglia – Informazione – Linguaggio”.
L’analisi
È stata fatta un’interessante istantanea sullo stato di salute ed evoluzione dei rapporti di coppia in relazione alla loro durata e solidità: dall’analisi sono emersi alcuni punti importanti che val la pena di sottolineare per capire meglio dove si sta orientando l’attenzione.
Da una prima analisi sociologica è emerso che il matrimonio viene scelto maggiormente al Sud (e qui, analizzando il trend delle recenti statistiche, non c’è nulla di nuovo) che al Nord, dove invece sono in aumento i divorzi.
Focalizzando il tema della separazione e del divorzio, si evidenziano in tutta la loro drammaticità due fenomeni:
- il primo fa emergere che nel 30% dei casi, il matrimonio si interrompe al 3° anno.
- Il secondo fenomeno evidenzia che sono in vertiginoso aumento i divorzi degli ultra-sessantacinquenni, proprio nel momento in cui si stanno approssimando alle nozze d’oro; i picchi si manifestano a Roma e a Milano, dove il 20% dei divorzi riguarda proprio questi casi (20 anni fa il dato era stabile al 2%).
Una delle cause
Alcuni dati, fra i tanti emersi, ci mostrano che il 30% delle separazioni giudiziali dipende da infedeltà coniugali stimolate dalla frequentazione di social network e chat.
La presidenza dell’UMI rileva, inoltre, la necessità di un intervento normativo per porre rimedio “alla carenza legislativa nazionale ed internazionale essendo internet una materia che travalica i confini territoriali”.
Non entro nel merito delle valutazioni giuridiche a cui sono approdati in questo Convegno, però l’intensità del fenomeno pone una riflessione a cui fanno seguito alcune domande:
- ma è proprio la “rete” la causa della crescita delle separazioni?
- per arginare il fenomeno è utile affrontare i problemi solo rivisitando le norme che regolano l’accesso a internet?
- ancora una volta, più che agire sul mezzo, si può pensare che la coppia debba essere aiutata a crescere e a rinforzarsi?
Riconosco che utilizzare la chiave di lettura emersa da questo contesto (il Convegno di Napoli) non sia la più adeguata per effettuare questo tipo di analisi.
Per ricercare nuove risposte ritengo sia necessario osservare il problema da un punto di vista diverso.
Una visione più globale fa emergere sicuramente tanti altri aspetti, spesso considerati troppo sbrigativamente, permettendo di individuare altre cause alla complessità del fenomeno “separazione” e di capire dove si generi l’incapacità (o la mancanza di volontà) dei partner di assumere un atteggiamento più responsabile nei riguardi dell’altro e di sé nella coppia per salvaguardarla dai rischi del triste fallimento a cui stiamo assistendo.
Inoltre, questo diverso approccio alla ricerca, ci autorizza e ci sollecita ad evidenziare altre soluzioni, ad individuare altri percorsi da intraprendere.
Allora, osserviamo e domandiamoci:
- pur rimanendo in coppia ogni partner ha un TEMPO ed uno SPAZIO per continuare nella CRESCITA individuale?
- quanto tempo IMPEGNANO le coppie per FORMARSI a vivere in coppia?
- quanto tempo DEDICANO alla CURA della coppia?
- quale impegno alla RESPONSABILITÀ vi riservano sia dal punto di vista individuale che della relazione?
- quali SPAZI DI CRESCITA offre la cosiddetta società civile alle coppie e quali OPPORTUNITÀ vengono loro riservate PER CRESCERE?
Occorre che i membri della coppia decidano di “prendersi cura l’uno dell’altro”
investendo tempo e risorse nella crescita,
senza attendere di essere investiti dagli eventi ormai incontrollabili
Tutte domande alle quali bisogna dare attenzione e risposta… le daremo nei prossimi articoli!