“C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”
Negrita
È cominciato un nuovo anno e come ogni anno, sono tanti gli obiettivi che ci proponiamo di conseguire entro i prossimi 365 giorni: da dimagrire a laurearsi, dal cambiare impiego o trovarne uno ex novo, tanto per fare qualche esempio.
Come raggiungere i propri obiettivi?
Ma cosa occorre realmente per conseguire il nostro obiettivo? O quello che a me piace definire come un “sogno a tempo determinato”?
Prima di tutto occorre “imparare a sognare” (ma anche imparare ad apprendere e a studiare rapidamente), attività molto difficile da concepire e intraprendere in questo mondo super veloce dove se non sei connesso a qualche applicazione, non esisti. E diciamoci la verità: nel mondo delle app non si ha tempo né spazio per sognare, ma solo per consumare.
Tuttavia, oltre ad essere diventati dei cloni virtuali, siamo ancora esseri pensanti in carne ed ossa, con un cervello e un lobo frontale che ci permettono di pianificare già nella nostra mente tutto ciò che desideriamo vedere realizzato nella nostra vita. “Imparare a sognare” richiede quindi non solo il coraggio di sognare in grande, ma sognare esercitando uno sguardo consapevole, orientato al futuro.
Ogni volta che desideriamo qualcosa, di fatto osserviamo con attenzione. L’osservazione consapevole, lo sguardo intenzionale, ci invita a riflettere sull’etimologia del verbo DESIDERARE. Nell’antico latino, de-siderare significa osservare le stelle (sidera) con attenzione (dove la particella de ha valore intensivo). Si allude con ciò alla tensione ad un qualcosa che attrae lo sguardo, stando al di sopra delle cose che sono a disposizione nell’esperienza.
Ecco allora l’invito a desiderare, ad osservare le stelle con attenzione.
Dopo aver imparato a sognare e a desiderare, occorre comprendere che “nella Natura vivente non succede nulla che non sia in connessione con il tutto”. Questo passo bellissimo di Goethe è stato confermato anche da Max Planck, premio Nobel per la Fisica nel 1918, secondo il quale: “Non esiste materia, tutto è vibrazione”. La fisica quantistica ha quindi confermato l’esistenza di un’energia cosmica, di una coscienza universale che permea tutte le cose…
Se non esiste materia e tutto è vibrazione, allora l’unica realtà possibile è quella creata dai nostri pensieri, che per definizione sono pura energia, vibrazione appunto. Infatti, ogni volta che pensiamo intenzionalmente a qualcosa e nutriamo il nostro pensiero di un’emozione particolare (Gioia? Rabbia? Tristezza? Vergogna? Paura? Etc…) contribuiamo a rafforzare un certo tipo di realtà, posto che per la fisica, l’ambiente circostante è l’estensione della nostra mente.
Perciò, quale vibrazione di fondo invio con i miei pensieri? Sono consapevole di ciò che emano al di fuori?
Quindi cominciamo ad osservare i nostri pensieri, e a maturare la consapevolezza che: pensieri consci ripetuti spesso diventano inconsci. Comunicare o scrivere ripetutamente il nostro desiderio più grande, ciò che vogliamo si realizzi davvero nella nostra vita, contribuirà a rendere progressivamente inconscio un pensiero conscio…
Per questo, ricordiamoci sempre che:
Oggi è un nuovo giorno per me e io desidero…
Abbiamo il coraggio di essere originali e pienamente noi stessi, osiamo avere dei sogni…
“E’ importante avere dei sogni abbastanza grandi da non perderli di vista mentre si perseguono”
Oscar Wilde
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