Dopo aver affrontato il complesso argomento dello sharing da un punto di vista psicologico, andiamo a scoprire e approfondire quali sono i profili degli utenti che amano condividere contenuti all’interno del web.
I punti focali sui quali si basa questa interessante suddivisione sono:
- motivazione ed emotività;
- rappresentazione virtuale di sé;
- ruolo della condivisione web nella propria vita “reale”;
- valore intrinseco del “postare per primo” un contenuto web.
I 6 tipi di sharer
1. ALTRUIST – disponibile, affidabile, riflessivo. Cerca di trasmettere informazioni utili agli altri utenti, di sensibilizzarli rispetto a campagne sociali e argomenti di interesse comune.
2. HIPSTER – giovane, creativo, segue le tendenze del web, ha molti amici virtuali. Esprime se stesso tramite i contenuti che condivide.
3. CAREERIST – intelligente, ambizioso, competente e competitivo. Cerca di farsi conoscere nella rete anche professionalmente.
4. CONNECTOR – riflessivo, equilibrato e creativo. Preferisce pianificare i post da condividere per essere coerente di fronte al suo pubblico virtuale.
5. BOOMERANG – intelligente, istintivo e sensibile. Vuole provocare una reazione negli altri utenti cercando allo stesso tempo conferme delle proprie posizioni.
6. SELECTIVE – intraprendente, attento, riflessivo e aggiornato. Condivide solamente determinati contenuti scegliendo accuratamente i destinatari.
Vi siete identificati?
Vediamo ora qualche consiglio per essere uno sharer seguito e apprezzato:
- crea reti di interesse tra gli utenti;
- sii sempre “vero”, autentico;
- condividi contenuti semplici e immediati;
- sincronizzati con il “sense of humor” delle persone;
- individua contenuti attuali;
- analizza con attenzione i commenti, rispettando e mediando ogni tipo di opinione.
La condivisione dunque è entrata di prepotenza nei meccanismi sociali, innescando dinamiche alle quali probabilmente non siamo ancora preparati.
D’altra parte, favorisce una fruizione molto più ampia e veloce dei contenuti e con qualche click raggiungiamo i nostri scopi.
Anche perché, come dice un famoso proverbio svedese… Un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata.
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