Non si può dire di aver veramente capito qualcosa finché non si sia in grado di spiegarlo alla propria nonna
Albert Einstein diceva che non si può dire di aver veramente capito qualcosa finché non si sia in grado di spiegarlo alla propria nonna. Detto fatto: nonna, ti spiego il coaching (ovvero: un buon esercizio per fare pulizia nel cervello e spiegare le cose in modo semplice, da provare).
Innanzitutto la parola: proviene dal termine francese coche, carrozza, il mezzo di trasporto trainato dai cavalli e condotto da una guida, il cocchiere. Può essere che abbiate sentito la parola coach in televisione: nello sport sono gli allenatori che preparano le squadre e aiutano i giocatori a trovare la grinta per vincere; nei talent show invece sono i professionisti che seguono gli artisti più giovani e li aiutano a tirar fuori il proprio meglio.
Da qualche tempo esistono anche in ambito lavorativo e personale delle figure che si chiamano coach. Il loro compito è quello di aiutare le persone e i gruppi che vogliono raggiungere obiettivi, ottenere buoni risultati o realizzare dei cambiamenti… ma non sanno come fare! In altre parole, i coach sostengono le persone in ambito lavorativo, sportivo e negli aspetti pratici e relazionali della vita di ogni giorno. Chi vuole essere seguito da un coach fa un percorso di coaching, cioè un numero limitato di incontri (si chiamano sessioni) in cui lavorerà insieme al coach (che non è uno psicologo) per costruirsi un presente e un futuro migliore.
Spesso una persona si rivolge a un coach per migliorare le proprie capacità, gestire in maniera efficace il proprio tempo e attivare le risorse necessarie per dare vita ai cambiamenti che desidera. Negli ultimi anni sono sempre di più le persone, anche famose, che chiedono l’aiuto di un coach. Alcuni nomi? Andrè Agassi, Michael Jordan, Barack Obama, Anthony Hopkins e numerosi manager e amministratori delegati di alcune delle principali realtà aziendali.
Io, a mia nonna l’ho spiegato così: lei l’ha capito e mi ha chiesto di raccontarle alcuni esempi.
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Buongiorno. Articolo breve, ma esauriente. Ho frequentato di recente un corso di formazione nel Coaching, e quello che ho apprezzato di più di questo tipo di relazione di aiuto è che trae origine dall’importanza del dialogo, prendendo spunto dalla Maieutica Socratica, si basa sul fare, e quindi spinge ad agire, senza rischiare di impantanarsi, si concentra sugli aspetti positivi, come le potenzialità del Cliente, e responsabilizza questi affinché, una volta convertiti i desideri in obiettivi, riesca a crearsi un piano di azione con le sue mani.