I I bambini che hanno bisogno di un trattamento logopedico sono molti più di quelli che si pensa.
Secondo alcune ricerche si tratta del 10% dei bambini in età prescolare e del 6% di quelli che non hanno ancora cominciato la scuola, ma magari frequentano già l’asilo.
È proprio in queste fasi che iniziano a notarsi dei problemi di linguaggio e i genitori iniziano a porsi delle domande sull’opportunità di intraprendere o meno un percorso terapeutico. Cerchiamo quindi di capire quando è necessario rivolgersi ad un logopedista e quali sono i segnali a cui fare attenzione.
Le tappe dello sviluppo linguistico
Lo sviluppo del linguaggio è diverso in ogni bambino. Non è raro che alcuni bambini siano piuttosto precoci, mentre altri coetanei parlano più tardi. In generale questo ritardo non deve preoccupare, ma i genitori devono fare attenzione ad alcuni segnali importanti.
In genere all’età di 2 anni un bambino è in grado di pronunciare le sue prime 100 parole e riesce anche a formare delle semplici frasi composte da due parole. Intorno ai 30 mesi si raggiunge una maggiore complessità di linguaggio, con la capacità di formare frasi composte da 3 parole.
Al raggiungimento dei 3 anni lo sviluppo linguistico accelera e il bambino è in grado di articolare frasi più lunghe e complesse. Il vocabolario diventa più ricco e il piccolo apprende il significato di un numero sempre più alto di parole, espressioni e frasi.
I campanelli d’allarme nello sviluppo del linguaggio
Quando lo sviluppo linguistico non è in linea con il percorso che abbiamo visto, i genitori dovrebbero prestare attenzione ad alcuni particolari.
- È importante verificare che il piccolo, già a partire dai 12 mesi, sia curioso in merito alle nuove parole e inizi a fare dei tentativi per pronunciare le prime parole.
- Intorno ai 24 mesi, il bimbo dovrebbe invece conoscere ed utilizzare almeno 10 parole.
- A partire dei 30 mesi, la capacità di pronunciare frasi di 2 parole dovrebbe essere già acquisita.
Un genitore dovrebbe quindi valutare una prima visita logopedica quando il bambino non è ancora riuscito a raggiungere questi traguardi all’età corrispondente. Grazie alla prima visita, lo specialista sarà in grado di fare una prima valutazione e, se necessario, iniziare un trattamento logopedico.
Quando e perché andare dal logopedista
Quando i genitori sospettano che il figlio potrebbe avere un ritardo del linguaggio, è il caso di fissare un primo incontro con il logopedista. Una diagnosi precoce renderà l’eventuale trattamento ancora più efficace e sarà determinante per prevenire dei problemi, soprattutto nella fase di inserimento scolastico.
In altri casi le difficoltà emergono quando il bambino ha già iniziato a frequentare la scuola, ma ha problemi nella lettura, ha difficoltà a imparare a memora tabelline o poesie, fa molti errori grammaticali oppure non riesce ad effettuare dei semplici calcoli matematici.
Si tratta di problematiche che lasciano sospettare la presenza di un disturbo dell’apprendimento o DSA, che può trovare soluzione con un percorso di riabilitazione mirato. La figura del logopedista in alcuni casi può essere affiancata da un neuropsichiatra infantile in fase di diagnosi.
I professionisti che invece possono affiancare il logopedista durante il percorso terapeutico sono invece lo psicologo, il neuropsicomotricista e il tutor DSA. Nella maggior parte dei centri di riabilitazione per bambini sono già presenti tutte queste figure specialistiche, in modo che i genitori possano avere il vantaggio di rivolgersi ad un unico interlocutore.