Come ripensare la formazione dopo il Covid19?
È possibile fare tesoro delle tecnologie utilizzate durante il lockdown per immaginare una didattica innovativa?
Dopo 1 anno e mezzo dall’avvento di questa pandemia, alcune preziose lezioni apprese sembrano essere già dimenticate. L’occasione di un cambio di paradigma, verso strategie innovative, ecologiche e digitali, era molto ghiotta: per fortuna alcuni attori economici hanno compreso e sono riusciti a cambiare.
Gli esempi non mancano: oggi osserviamo il caso di Istituto Zaccagnini, scuola post diploma che forma Ottici e Optometristi con due sedi, a Bologna e Milano e corsi di specializzazione a Venezia e Torino.
Lezioni digitali, in presenza, short lesson e video: il giusto mix di formazione innovativa
Per l’anno scolastico 2021-2022, questo istituto ha annunciato una didattica blended : una piattaforma digitale assicura la diretta streaming, in contemporanea con l’insegnamento in presenza.
Le lezioni si possono rivedere in orari diversi dalla diretta, mentre il digitale è usato per creare moduli didattici differenti :
short lesson, video propedeutici per gli esami, tutoring on line per gli studenti.
Esempio: uno studente pendolare, ad esempio, può iniziare a seguire on line mentre è ancora in treno; una volta giunto in aula partecipa alla lezione in presenza, mentre il suo compagno di corso, che è positivo al Covid 19 ed è in quarantena, segue da casa.
La lezione dal vivo è strutturata in modo da accogliere gli interventi degli studenti in modalità multicanale: per esempio destinando un momento apposito alle domande e permettendo a tutti, a casa e a scuola, di partecipare.
Spiega Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto:
In questi ultimi 18 mesi la pandemia ha alimentato un equivoco: la contrapposizione tra scuola in presenza e FAD/DAD. Il paradigma preso in considerazione, nella maggior parte dei casi, è un “aut-aut”: o l’una o l’altra. La verità è che le due modalità sono complementari.
Cambio di paradigma significa anche uso di nuovi strumenti e ripensamento degli spazi💡
Lo studio sulla nuova didattica in Istituto Zaccagnini nasce sin dal 2020. In prima istanza si è pensato a ristrutturare le sedi, per renderle idonee alle lezioni dal vivo in condizioni di sicurezza: nuovi protocolli, quindi, sistemi di areazione naturale rinnovati, apparecchi per sanificare l’aria, strumenti a raggi infrarossi per igienizzare gli strumenti, termoscanner per misurare la temperatura all’ingresso.
Tra il 2020 e il 2021, mentre i continui lockdown rendevano evidente il prolungarsi dell’emergenza, è via via maturata l’esigenza di integrare la didattica a distanza e quella in presenza secondo un modello diverso.
Oggi, la nuova struttura informatica permette di realizzare e offrire materiali didattici in più formati e video personalizzati , oltre a supportare la diretta streaming delle lezioni , la registrazione delle stesse e la possibilità di rivederle in differita.
Nata con il Covid, la didattica integrata, in realtà, si adatta a esigenze diverse: per esempio per gli studenti che vivono fuori sede e per quelli che lavorano. La didattica a distanza agevola i corsisti che, per risparmiare, possono ridurre il numero dei pasti e dei viaggi fuori casa, mentre i materiali multimediali di supporto allo studio aiutano gli studenti prima degli esami.
La formazione del futuro: la realtà virtuale? 📲
Istituto Zaccagnini ha in fase di studio anche la realtà virtuale, che dovrebbe permettere, in futuro, di eseguire on line esercitazioni pratiche di laboratorio.
In modalità multicanale, in presenza, oppure come visite on line, sono organizzati anche gli open day di settembre per conoscere la scuola, non solo in presenza nelle sedi di Milano e Bologna con incontri individuali (su prenotazione), ma anche con “live info session”, ossia con un tutor orientatore via Skype che guida l’utente interessato tramite una visita virtuale dell’istituto.
Fare innovazione nella formazione, sfruttando le mutate dinamiche del contesto sociale, non solo si può, ma è doveroso. Come abbiamo visto in questo caso di studio, inoltre, si tratta più che altro di cambiare strategia formativa, il che richiede solamente un cambio di schema mentale , e poco più.
Infatti, gli strumenti per digitalizzare un’offerta formativa – come in questo caso – sono già esistenti, non hanno costi particolari e sono immediatamente attivabili e alla portata di tutti.
Innovazione nei metodi formativi è anche la capacità e la voglia di trovare un giusto mix tra due modelli apparentemente contrapposti, pre-pandemia e post-pandemia, che però possono ricombinarsi in questo nuovo modello didattico.
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