Nonostante il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, possiamo dire che ad oggi i dati in Italia rispetto agli incidenti sul lavoro sono ancora piuttosto preoccupanti.
Dalle statistiche infatti emerge che gli incidenti sul lavoro siano in aumento del 6,8% a gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Se lo scorso anno le denunce sono state 39.493, quelle attuali hanno raggiunto le 42.166 e il periodo non è ancora concluso.
Il dato più preoccupante? Riguarda le 45 vittime registrate solo nel mese di gennaio. Il numero, ancora troppo alto, richiede maggiore attenzione da parte degli RLS, dei lavoratori stessi e ovviamente degli imprenditori. Ma cosa si può fare nel concreto?
Senza dubbio, seguire dei corsi obbligatori per dipendenti in tema di sicurezza professionale è importantissimo: sia nei moduli iniziali che negli aggiornamenti si resta al passo con le novità e ci si tutela sempre di più, cercando di limitare incidenti, infortuni e soprattutto la perdita della vita.
Vediamo dunque nel dettaglio come funzionano questi corsi, a chi affidarsi per una formazione di qualità e quali sono i reali vantaggi per le imprese.
Il ruolo del RLS, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Protagonista è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: il suo compito è quello di assicurare che le normative siano rispettate e che siano anche efficacemente implementate da parte di tutti gli assunti.
Come interlocutore tra i lavoratori e la direzione aziendale, il RLS promuove maggiore attenzione, pone il focus sulle eventuali falle e suggerisce soluzioni tempestive per poter correre ai ripari in caso di non conformità o nuovi rischi emersi.
Un altro aspetto importante riguarda l’obbligo di aggiornamento annuale per gli RLS. Con una durata che varia dalle 4 ore alle 8 ore a seconda del numero di dipendenti dell’impresa, devono essere ripetuti ogni 12 mesi ed è necessario superare un test finale per poter ottenere il relativo certificato.
Restare al passo con le novità giuridiche e non solo è la chiave per poter limitare gli incidenti presso l’azienda e dovrebbe essere un obiettivo comune di tutti anche al di fuori degli obblighi di legge.
Chi si deve occupare della formazione dei dipendenti?
A doversi occupare dei percorsi formativi dei propri dipendenti in tema di sicurezza, è l’imprenditore. Il capo ha il compito di saldare, prenotare e organizzare questa procedura così da rimanere al passo con le richieste di legge.
L’obbligo di fornire un’adeguata formazione ai lavoratori, quindi, ricade sempre sul datore di lavoro. D’altro canto, qualunque lavoratore ha l’obbligo di partecipare alla formazione sulla sicurezza organizzata dall’azienda, non si può esimere in alcun modo.
I vantaggi per le imprese
Investire in corsi di formazione sulla sicurezza del lavoro offre numerosi vantaggi per un’azienda, migliorando non solo la conformità normativa, ma soprattutto il benessere generale del proprio team.
L’obiettivo è ridurre significativamente il rischio di incidenti e malattie professionali, portando a una diminuzione delle assenze e a un incremento della produttività.
Una cultura aziendale che valorizza la protezione, aumenta il morale dei professionisti, rafforza la loro lealtà verso l’azienda e migliora l’immagine dell’organizzazione agli occhi di clienti, fornitori e partner. Insomma, oltre ad essere un obbligo di legge, si può considerare un vero e proprio investimento.
Preoccuparsi di garantire ai dipendenti una buona formazione in materia di sicurezza sul lavoro dovrebbe quindi rappresentare una priorità per qualsiasi azienda.
Ed è bene precisare che non si tratta esclusivamente di assolvere agli obblighi previsti dalla legge, ma anche e soprattutto di tutelare i lavoratori, facendoli sentire al sicuro mentre svolgono le proprie mansioni.
Solo in tal modo sarà possibile, nel prossimo futuro, assistere ad una diminuzione degli incidenti sul lavoro. E per le aziende, mantenere bassi i livelli di turn over e aumentare la propria credibilità sul mercato e in chiave employer branding, aspetto fondamentale oggi giorno per via anche della difficoltà da parte delle imprese a trovare lavoratori con competenze specifiche.
Leggi anche: